Il modello 231 costituisce una tappa importante per RJ45, all’interno di un progetto più ampio verso standard qualitativi sempre più alti e garantiti.
Nell’ottica del miglioramento continuo della nostra organizzazione, dei servizi e della qualità, abbiamo lavorato per costruire e adottare un modello 231 finalizzato a individuare e prevenire la commissione di possibili reati.
Il nuovo modello organizzativo rappresenta un risultato importante, per una sempre maggiore trasparenza e legalità, anche verso i nostri clienti. Uno strumento volto a certificare ed assicurare:
- una gestione aziendale trasparente e corretta
- una maggiore chiarezza organizzativa
- il controllo del rischio
- il controllo e l’implementazione delle risorse
- il presidio della sicurezza e legalità
Il modello 231 costituisce una tappa importante per RJ45, all’interno di un progetto più ampio verso standard qualitativi sempre più alti e garantiti!
Vediamo nel dettaglio cosa significa tutto questo.
COSA E’ IL MODELLO ORGANIZZATIVO 231
Il termine “Modello 231” si riferisce al decreto legislativo n. 231 emanato nel 2001 che ha introdotto per la prima volta in Italia il concetto rivoluzionario della responsabilità amministrativa degli Enti: diversamente dal passato, anche gli Enti possono essere ritenuti responsabili qualora commettano un reato.
I reati a cui ci si riferisce sono quelli specifici previsti dalla 231 e devono essere commessi da esponenti dei vertici aziendali o loro sottoposti, nell’interesse o vantaggio dell’Ente. In pratica, se un reato viene compiuto nell’interesse o vantaggio dell’Ente da un soggetto apicale, l’Ente ne risponde subendo sanzioni gravissime.
LE SANZIONI E LA RESPONSABILITÀ’ ESIMENTE
Le sanzioni sono molto serie e vanno dalla “pena pecuniaria” all’interdizione e al sequestro, fino alla confisca.
Questo in quanto il reato rappresenta una responsabilità diretta, autonoma e concorrente dell’Ente, rispetto a quella della persona fisica che ha commesso il reato.
Il decreto prevede comunque una possibilità importante per l’Ente stesso: dimostrare la propria responsabilità esimente. In pratica, l’Ente dimostra in sede di giudizio di avere preventivamente ed efficacemente attuato il cosiddetto Modello organizzativo aziendale, un modello di gestione idoneo a prevenire la possibilità di commissioni di reati.
Grazie al Modello organizzativo l’impresa, a differenza delle persone fisiche, evita sanzioni nel caso in cui uno dei soggetti di cui all’art. 5 compiano un reato tra quelli previsti dal d.lgs. 231/2001.
IL MODELLO NELLA PRATICA
Adottare un Modello organizzativo aziendale implica:
- l’adozione di specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente in relazione ai reati da prevenire;
- modalità di gestione delle risorse finanziarie volte a impedire la commissione dei reati
- obbligo di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli;
- individuazione delle attività più a rischio;
- adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello;
- messa in campo dell’organismo di vigilanza (ODV) con autonomi poteri di iniziativa e di controllo, che vigili sull’osservanza e il buon funzionamento del modello e che provveda costantemente al suo aggiornamento.
I VANTAGGI
Per prima cosa è importante sottolineare che l’adozione del Modello non è obbligatoria per legge ma è una scelta aziendale volontaria.
Un Modello Organizzativo efficiente, efficace e aggiornato, quindi vivo e ben applicato in azienda, non solo preserva l’impresa da sanzioni ma influisce certamente in senso positivo su tutta l’organizzazione.
La tutela inoltre sotto il punto di vista della continuità e dell’immagine aziendale: un’azienda che adotta un Modello 231 è infatti una realtà a cui i clienti possono dare fiducia in quanto il modello costituisce una garanzia di affidabilità.
Scopri tutti i documenti riferiti al Modello 231 di RJ45